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Scatta mini-stop sfratti. Come funziona in 4 punti

sfratti incolpevoli

Tabella Confedilizia, richiesta al giudice fino al 28 giugno

Scatta la possibilità della ‘mini-sospensione’ degli sfratti, che consentirà agli inquilini che lo chiederanno al giudice, di avere tempo ancora fino al 28 giugno per trovare una nuova sistemazione. A fare il punto dopo l’entrata in vigore della nuova misura introdotta con il decreto Milleproroghe è Confedilizia, con un vademecum per affittuari e proprietari per misurarsi con la nuova normativa, ricordando che la sospensione è prevista per i 2mila inquilini che già in passato avevano ottenuto la proroga del blocco sfratti.

Ecco come funziona la sospensione:

– CHI PUO’ CHIEDERE LA SOSPENSIONE: la misura riguarda gli sfratti ‘per finita locazione di immobili abitativi’ e può presentare al giudice la richiesta l’inquilino, che già aveva avuto la proroga del blocco, con “reddito annuo lordo complessivo familiare” inferiore a 27.000 euro, con over 65, malati terminali, invalidi oltre il 66% all’interno del nucleo familiare, senza “possesso” di altra abitazione adeguata nella regione di residenza (alle stesse condizioni di reddito e di non possidenza, riguarda anche nuclei familiari con figli a carico).

– 870 COMUNI INTERESSATI: i Comuni dove già c’era stata la proroga del blocco degli sfratti sono 870 tra capoluoghi (117), Comuni confinanti con più di 10mila abitanti (377) e Comuni ad alta densità abitativa (716).

SOSPENSIONE FINO AL 28 GIUGNO: Il giudice competente dell’esecuzione, su richiesta della parte interessata, può disporre la sospensione fino al 28 giugno 2015, cioè fino al centoventesimo giorno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Milleproroghe (il 28 febbraio).

– NIENTE TASSE PER L’AFFITTO ‘SOSPESO’: Nel periodo di sospensione i canoni percepiti dai proprietari interessati non sono imponibili ai fini delle imposte dirette, limitatamente ai Comuni di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania, Cagliari e Trieste, nonché ai Comuni ad alta tensione abitativa con essi confinanti. Di tali benefici fiscali non si tiene peraltro conto ai fini della determinazione della misura dell’acconto dell’Irpef dovuto per l’anno 2016.

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