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Opere pubbliche, 692 le incompiute segnalate nell’anagrafe

Sono 692, per un valore di 2,9 miliardi di euro, le opere incompiute segnalate nell’ anagrafe istituita presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.Per il completamento di tali interventi sono necessari circa 1,3 miliardi di euro.

L’anagrafe è disponibile sul sito

https://www.serviziocontrattipubblici.it/simoi.aspx.

LA TABELLA ELABORATA DALL’ANCE. L’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) ha realizzato in proposito una tabella riassuntiva (vedi sotto).

I REQUISITI PER CLASSIFICARE COME INCOMPIUTA UN’OPERA. Istituita ai sensi dell’art. 44-bis del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 e del D.M. attuativo 13 marzo 2013, n. 42, l’anagrafe delle opere incompiute fornisce una ricognizione delle opere pubbliche che non risultano completate per una o più delle seguenti cause: mancanza di fondi; cause tecniche; sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge; fallimento, liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice; mancato interesse al completamento da parte della stazione appaltante e del soggetto aggiudicatore.

Il decreto ministeriale attuativo precisa che per opera non completata si intende un’opera non fruibile dalla collettività che si trova in uno dei seguenti stati: i lavori sono stati avviati e risultano interrotti oltre il termine contrattuale previsto per l’ultimazione; i lavori sono stati avviati e risultano interrotti entro il termine contrattuale previsto per l’ultimazione ma mancano le condizioni necessarie al loro riavvio; i lavori sono stati conclusi ma non sono stati collaudati poiché l’opera non risponde a tutti i requisiti previsti nel capitolato e dal progetto esecutivo.

MONITORAGGIO E PUBBLICAZIONE DEI DATI. Entro il 31 marzo di ogni anno, le stazioni appaltanti e i soggetti aggiudicatori devono individuare le opere incompiute di rispettiva competenza che, entro il 30 giugno, verranno pubblicate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dalle Regioni e dalle Province autonome nella corrispondente sezione dell’anagrafe, secondo una graduatoria che tiene conto dello stato di avanzamento raggiunto nella realizzazione dell’opera e di un possibile utilizzo dell’opera stessa anche con destinazioni d’uso alternative a quella inizialmente prevista.

 

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