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Più potenza installata da fotovoltaico che da carbone e gas sommati tra loro; l’eolico ne installa il doppio delle fossili. Su una nuova potenza elettrica di 27 GW, nel 2014 il 43,7% è da eolico e il 29,7% dal fotovoltaico. Secondo i dati EWEA il mercato dell’energia dal vento continua a crescere, ma il 60% è stato realizzato tra Germania e Regno Unito.
La crisi economica e il taglio degli incentivi pesano sul tasso di crescita, ma non fermano la tendenza: la nuova energia installata in Europa è sostanzialmente quella da rinnovabili. È infatti costituita dalle fonti pulite per il 79% la nuova potenza elettrica installata nell’Unione Europea nel 2014. In particolare va specificato che si è aggiunta molta più nuova capacità da fotovoltaico che da carbone e gas messi assieme. E queste due fonti fossili insieme fanno solo la metà della potenza eolica connessa alla rete lo scorso anno. Sono questi alcuni dei dati che emergono dall’ultimo report statistico pubblicato da EWEA, l’associazione europea dell’energia dal vento (allegato in basso).
L’anno scorso (vedi grafico sotto) è stata installata nell’UE una potenza di generazione elettrica di 26,9 GW, cioè 9,4 GW in meno rispetto al 2013. Il 43,7% è venuto dall’eolico con 11,8 GW di nuova potenza; il 29,7%, cioè 8 GW, dal solare fotovoltaico; seguono poi con il 12,3% di potenza installata il carbone, il gas è all’8,7%, le biomasse al 3,7% (990 MW), l’idroelettrico all’1,6% (436 MW), lo 0,3% (68 MW) è rappresentato da impianti a rifiuti e il restante da geotermico (45 MW) ed energia oceanica (1,3 MW). Nessuna installazione nel 2014 per nucleare, olio combustibile e solare a concentrazione.
L’ascesa delle rinnovabili in termini di potenza è ancora più evidente se si tiene conto anche degli impianti/centrali mandati in pensione (vedi grafico sotto): nel 2014 sono stati dismessi 7,2 GW di impianti a carbone, 2,9 GW a gas, 1,1 GW a olio combustibile, 423 MW eolici, 370 MW a biomasse e 15 MW idroelettrici.
A livello assoluto l’installato annuale da fonti rinnovabili è calato ancora rispetto al 2013, salvo quello da eolico (cresciuto del 3,8% nel 2014 rispetto al 2013). Tuttavia in questi anni la quota delle energie pulite sull’installato ha continuato a crescere (vedi grafico sotto).
Nel mix elettrico europeo nel giro di soli 14 anni, un periodo piuttosto breve in termini di sistema energetico, l’eolico è passato dal 2,4 al 14%, il fotovoltaico dallo 0,02% della potenza installata al 9,7%, (vedi grafico sotto). Insieme entrambe le tecnologie fanno 216,7 GW di potenza. Nell’UE su una potenza totale di circa 913 GW, 378 è da energie rinnovabili, cioè quasi il 42% del totale.
Tornando all’eolico, come detto, l’installato annuale ha registrato una crescita del 3,8%in un anno, con 11.791 MW connessi alla rete elettrica nel 2014. Solo nel 2012 si era installato di più (12.102 MW). La potenza eolica complessivamente in funzione nella UE, pari a 128,8 GW, è ora in grado di soddisfare il 10% della domanda elettrica, contro l’8% del 2013.
Per l’eolico la situazione però è diversa da Paese a Paese (si veda grafico sotto). Un ruolo da protagonista lo ha avuto la Germania, che ha pesato per il 44,8% del nuovo installato europeo del 2014, con 5.279 MW; altra grande fetta è quella relativa al Regno Unito: 1.736 MW e circa il 14,7% della potenza complessiva.
Al contrario, diversi mercati un tempo importanti si sono ridotti drasticamente. La situazione italiana già la conosciamo: solo 107 MW di potenza eolica installata nel 2014 con un crollo del 76% sul 2013 (come potenza cumulata siamo a 8.663 MW). La Spagna non è riuscita ad andare oltre i 27,5 MW, la Danimarca non ha superato i 67 MW.
Buoni invece i risultati di Francia (+1.042 MW) e Svezia (+1.050 MW), mentre tra gli emergenti spiccano Polonia (+444 MW), Austria (+411 MW) e Romania (+354 MW).
“Nel 2014 abbiamo assistito a una concentrazione dell’industria in alcuni Paesi chiave e al perdurare della crisi nell’Europa meridionale anche legata a dei mutamenti normativi”, ha commentato l’amministratore delegato di EWEA, Thomas Becker, secondo il quale il processo di concentrazione “continuerà anche nel 2015“.