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In questo contesto nasce il piano di riqualificazione urbana a lungo termine, messo a punto dalle autorità madrilene e da quelle basche, allo scopo di trainare Bilbao in una nuova epoca, quella dello sviluppo post-industriale. Partendo da una città soffocata da acciaierie e container del porto fluviale e industriale, si arriva ad una città moderna e tecnologica, una città a misura d’uomo, destinazione turistica e culturale, capace di affascinare visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Si è operato attraverso una ristrutturazione territoriale (infrastrutture), economica (settore terziario, polo informatico), e industriale (riconversione). La bonifica è stato il primo step, finanziata soprattutto dal pubblico; la zona industriale non è stata cancellata ma razionalizzata e spostata; il fiume è stato valorizzato come una vera e propria infrastruttura, individuando per le sue sponde delle nuove attività, prevalentemente a carattere ludico, commerciale, culturale, e residenziale (si vedano le immagini del fiume, prima e dopo la bonifica).
La nuova Bilbao è nata ufficialmente nel 1991 con la creazione dell’associazione Bilbao Metropoli 30, per volontà del sindaco della città, della Provincia e del Governo basco con 30 soci, tutti impegnati a rilanciare la città. Metropoli 30 riunisce un centinaio di soci: centri produttivi, università, organizzazioni no-profit, enti pubblici locali, banche e fondazioni, camere di commercio, ecc. L’associazione sviluppa piani, ricerche ed eventi promozionali finalizzati al recupero e alla rivitalizzazione dell’area urbana della città e gestisce ogni iniziativa inserita nel Piano Strategico, in vista di una collaborazione sempre più proficua tra settore pubblico e settore privato. Bilbao Ria 2000 è invece una società pubblica, nata per risolvere il problema delle relazioni tra il potere centrale spagnolo e i poteri locali baschi, per realizzare grandi progetti di riqualificazione urbana. È finanziata per il 50% dal Governo centrale e per il restante 50% dalle autorità basche.
Tra i principali interventi realizzati:
In ambito culturale il progetto più importante riguarda, senza alcun dubbio, il Museo Guggenheim. La scultura avveniristica dell’architetto canadese Frank Gehry, aperta nel 1997, con le sue 33mila scaglie di titanio ha conquistato visitatori da ogni parte del mondo, diventando il simbolo di Bilbao. Si calcola che nel triennio 1999/2001 abbia generato un indotto di 635 milioni di dollari. La somma di denaro, spesa per la sua realizzazione, in un anno è stata completamente ripagata.
Si è lavorato, inoltre, per la rigenerazione ambientale ed urbana, attraverso la riduzione dell’inquinamento atmosferico; gestione dei rifiuti urbani e industriali; ampliamento dei parchi e delle zone verdi; riqualificazione dei quartieri degradati. Abandoibarra ne è un esempio. Area situata nel cuore della città che si estende su una superficie di 348.500 metri quadrati, è stata per anni destinata all’attività portuale, senza possibilità di accesso per il pubblico. Ora dei complessivi 348.507 metri quadrati, 115.714 ospiteranno vegetazione. Il progetto per il quartiere Barakaldo – Galindo invece consiste nel recupero delle aree dismesse lungo il fiume, un tempo sede degli altoforni. In programma la costruzione di edifici residenziali, spazi per il tempo libero, e di uno stabilimento per attività commerciali. Metà dell’area ospiterà del verde, mentre per l’infrastruttura stradale sono previsti collegamenti tra i diversi quartieri e l’autostrada A8.
Bilbao si è radicalmente trasformata nel corso degli anni, rinnovandosi esteticamente ed arrivando ad essere considerata un esempio da imitare nell’ambito della riconversione ecologica, per la modernità delle infrastrutture e come modello culturale. Si consideri, inoltre, che è l’unica città spagnola con un Pil positivo in questo periodo di recessione.
Il progetto di riqualificazione urbana di Bilbao ha prodotto, nel corso degli anni, un netto miglioramento della qualità della vita; l’aumento esponenziale dei posti di lavoro; nuove attività economiche e culturali, in grado di attirare turisti da tutto il mondo; ha rafforzato l’identità regionale; ha portato ai suoi abitanti benessere e un ambiente più sano in cui vivere.
Un esempio da seguire, quindi, magari portandolo nella nostra realtà italiana. Perchè Bilbao dimostra che il cambiamento è possibile, se c’è la volontà da parte di tutti, di attuarlo. Così come scrisse il New York Times il 7 settembre 1997, proprio riguardo il cambiamento della città basca “The word is out that miracles still occur”, i miracoli accadono ancora e Bilbao ne è la concreta dimostrazione.