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MILANO – Resistere può anche dare belle soddisfazioni. A Torrechiara, sull’Appennino parmanense, il Mercato del contado, inaugurato il primo marzo, ha accolto in una sola domenica oltre 3 mila persone. Hanno acquistato prosciutti, formaggio, miele, dolci, zafferano… e altri prodotti tipici della zona. È questo il miglior risultato finora ottenuto dalla Rete Ape – Appennino Parma est, nata poco più di un anno fa, per valorizzare un territorio che rischia lo spopolamento. “Dopo il terremoto ci siamo resi conto che l’unica soluzione era quella di unire le forze”, racconta Agata Cleri della Cooperativa di comunità dei cento laghi, composta soprattutto da donne e parte della Rete Ape che conta ora 50 aderenti: aziende agricole, artigiani, ristoratori, piccoli albergatori e enti pubblici. “La montagna è un’area svantaggiata – aggiunga Agata -. Ma il messaggio che vogliamo dare è che dal basso si possono trovare soluzioni nuove. Occorre però anche l’aiuto dall’alto, ossia dallo Stato, dalla Regione e dai comuni”. E sull’Appennino la vita non è semplice: vengono chiuse scuole e uffici postali, la rete dei cellulari non prende sempre, internet è lenta. “Tutti aspetti che scoraggiano le giovani coppie a restare”, sottolinea Agata.
La Rete Appennino Parma est sarà presente alla dodicesima edizione di Fa’ la cosa giusta! (vedi lancio precedente), in una sezione speciale, “Territori resistenti”, dove ci saranno stand di altre realtà che in Italia lottano contro l’abbandono dei territori. Una sezione in cui si troveranno storie di recupero e di valorizzazione di zone belle e dimenticate. E storie di coraggio: quello di singoli, associazioni, cooperative che credono in quei territori e non li abbandonato o ci ritornano. Oltre ad alcune aziende dell’Appennino parmense, ci saranno anche realtà della provincia pavese, come l’Ostello Il Gruccione – Locanda del tempo ritrovato”, situato nel cuore del Parco regionale fluviale del Torrente Stirone, specializzato nell’ospitalità di associazioni che operano nel settore dell’integrazione sociale di persone con disabilità e con disagio psico-sociale. La sezione “Territori resistenti” è realizzata in collaborazione con l’associazione Thara Rothas “Rete del ritorno” e il progetto Articoltura. (dp)